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Ciascuno cresce solo se sognato

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"Ciascuno cresce solo se sognato”. Non se sogna. Ma se viene sognato. Se fa parte del sogno di qualcun altro. Delle visioni di qualcun altro. 
Il Bernalda Futsal è questo per me e per molte altre persone.
A me è sempre piaciuto vincere. O meglio: ho sempre odiato perdere. Negli ultimi anni, per fortuna, ho vinto tantissimo, ma per farlo ho dovuto affrontare sempre spareggi e Play Off. La cosa bella di questa formula è che devi necessariamente vincere l’ultima partita della stagione. È fantastico, credetemi, perché significa portarsi dietro il sapore della vittoria per tutta l’estate, prima di ricominciare da capo, ripartire da zero e provarci un’altra volta. 
Niente è come vincere e a questo pensiero mi sono abituato presto, da quando ho dato voce alla mia "necessità interiore" di allenare. Ho cercato di migliorarmi sempre e lo faccio tutt'ora, conscio del fatto che non ci sarà mai un punto di arrivo e che la corsa è solo con e contro me stesso. Da quando mi è entrato in testa questo concetto, ogni singolo sforzo, ogni idea, ogni particolare del mio lavoro è stato rivolto esclusivamente al pensiero di come arrivare alla vittoria. Per me stesso e non contro gli altri. Per vincere sono stato disposto a essere anche un gran rompipalle, senza risparmiare nessuno intorno a me. La vita di un allenatore, a prescindere se può essere considerato un lavoro primario o meno, è costellata di tanti momenti complessi: notti insonni, rabbia, frustrazione e piccolissimi frammenti di gioia e serenità che, quando si manifestano, cerchiamo di scacciare perché dentro di noi si manifesta immediatamente un altro obiettivo. Per lunghi tratti della scorsa stagione ho pensato che sarebbe stata l’ultima con questi colori. Non per un motivo preciso, ma per la sensazione di aver bisogno di altro. Poi mi sono guardato intorno, ho sentito il calore della gente, il rispetto e l’affetto dei miei ragazzi. Ho ascoltato la voce dei nostri tifosi ed ho capito. La mia missione qui non è ancora terminata.
Questa è casa mia, anche se non lo è realmente. Questa è la mia gente, anche se non lo è realmente. Questa è la mia squadra, perché lo è davvero. Non sarà una stagione facile, dopo due promozioni da neopromossa quest’anno bisognerà mantenere la categoria, sempre da neopromossa. Ma senza paura affronteremo questo viaggio con spirito battagliero e nell’animo l’idea di trasmettere attraverso il gioco un pensiero di bellezza che ci contraddistingue. 
Una cosa è certa: “nessuna paura che mi calpestino. Calpestata, l’erba diventa un sentiero”.

Forza Bernalda Futsal!

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